Mozart

  1. Paumgartner, Mozart.

 

Era un giovedi quando decisi di uscire di casa per recarni ad ascoltare un concerto al conservatorio di Milano, la mia città. Avevo imparato, così così, ma con un piccolo talento, a suonare il pianoforte per il mio piacere personale e poi perché fin da giovane avevo amato la musica classica e i grandi autori che l’hanno resa grande. Si era così. Era andato al conservatorio con delle sue amiche e si erano messi in fila per comprare il biglietto. Poi erano entrati nella sala da concerto e si erano accomodati. C’era tanta gente elegante, era una serata speciale. La musica, che capolavori, che splendore di verità e bellezza era in essa contenuto. Aveva da giovane letto la biografia del Paumgartner Mozart. Einaudi editore. Un libro bellissimo che raccontava la storia del geniale musicista fin dalla prima giovinezza. Una età nella quale aveva mostrato già al padre musicista le sue grandi doti e a tutta la cerchia di esperti di musica della sua città. Poi il padre stupito dal suo grande talento lo aveva, il piccolo Mozart, portato a suonare presso le corti degli stati di germania e poi a Parigi e Londra. Questi viaggi,scrive l’autore, sebbene avessero consacrato il genio di Mozart in tutta Europa avevano però minato la salute di quel bambino ingracilendolo un pochettino. Diceva il padre a testimonianza della straordianaria bravura del figlio, “questo bravissimo fanciullo ha ormai nove anni, e quasi non è cresciuto ma nella musica ha fatto progressi stupefacenti. Ha già in modo mirabile composto delle bellissime e diverse tra loro arie italiane. Ben presto tutti i regnanti se lo contenderanno.

Ho voluto segnalare alla vostra gradita attenzione questo volume sulla vita del musicista Mozart. Perché è stata una lettura estremamente formativa della mia giovinezza. E in quel testo ho trovato tutta la bellezza e armonia che c’è anche per gli ascoltatori del secolo nella musica di Mozart. Grazie. Corrado Caruso

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